Archivi categoria: LETTERATURA

Con il Maggiordomo

La mia attenzione oggi si posa su una pagina di Facebook che vi invito a trovare se siete utenti di questo social.
Si tratta di “Vita con Lloyd” che rimanda anche ad una pagina web.
Perché si tratta, in realtà, di uno libro che l’autore, Simone Tempia, ha scritto, ma è anche qualcosa di più, un appuntamento quotidiano per molti lettori.
Vi invito a cercare le sue interviste sulla rete, scoprirete un autore originale, attento ai suoi lettori, direi un poeta.
Troverete un mondo gentile e raffinato, cosa oggi non così usuale, soprattutto sui social.
Vi trascrivo solo un esempio: il testo che ha scritto oggi sulla sua pagina.

“Lloyd è pronto il completo di malinconia autunnale?”
“Dato il clima emotivo, credo sia meglio un ricordo della primavera-estate scorsa, sir”
“Non sarà un po’ troppo leggero?”
“Tenendo sotto un intimo in disillusione fuori e speranza dentro non dovrebbe avere problemi, sir”
“Molto appropriato, Lloyd”
“Buona giornata, sir”

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Partendo da un libro

Come vi avevo già raccontato in un altro post, anche oggi racconto di un altro libro che ho scovato nella medesima libreria/ristorante.
Si tratta di “Il Grande Romanzo Americano” di  Philip Roth. Ho trovato la prima edizione italiana di Editori Riuniti del novembre 1982 tradotta da Pier Francesco Paolini.
Non voglio farvene una recensione, ne potete trovare molte da chi lo sa fare meglio di me.
Mi voglio invece collegare alla curiosità che questa lettura ha stimolato: conoscere un po’ meglio il baseball e le sue regole.
Il romanzo ne è intriso ed esserne proprio a digiuno non aiuta la lettura, così, con l’aiuto della rete, ho ora almeno due o tre rudimenti in più in merito.
Questo di certo va nel senso che avevo dato all’acquisto di questi libri: entrare un poco nel mondo americano per essere in qualche modo più vicina a mia figlia che là vive da un po’.

Come già molti hanno scritto il libro è uno strumento principe per “il viaggio”. Io non posso che confermare.
Bella la copertina con il quadro di Edward Hopper, “L’Arrivo In Città” (1946), un altro artista dal quale si può anche trarre conoscenza degli Stati Uniti.

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Buona lettura

Ho una giovane amica scrittrice, Assunta Decorato.
Qualche tempo fa mi ha proposto di leggere un suo racconto con il quale ha partecipato ad un concorso e per il quale la sua storia è stata selezionata tra quelle vincenti: “Il cane che amava Schopenhauer”
Io l’ho trovata molto bella e struggente.
Leggetela e fatemi sapere se vi ho ben consigliato.

Qui trovate il link

E più sotto la foto del mio cagnino che non poteva mancare in questa occasione.

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Lettura

In marzo io e Cesare siamo andati a Bruxelles a trovare Corrado.
Abbiamo fatto i turisti ma abbiamo anche scoperto con lui alcuni luoghi un po’ particolari, interessanti e curiosi.
Uno di questi si chiama Pele Mele è una libreria/ristorante, ci siamo andati la domenica a pranzo, era affollata di famiglie con tanti bimbi e non siamo riusciti a pranzare, troppo affollato, ma abbiamo comperato alcuni libri usati, anche in lingua italiana, a prezzi stracciati.
Un posto davvero intrigante che un lettore accanito come Corrado non poteva non conoscere.
Ho cercato libri che parlassero di New York, un mio modo particolare per riunire la mia famiglia sparpagliata tra Peschiera Borromeo, Bruxelles e New York appunto.
Ho trovato questo: Vecchia New York di Edith Wharton, edito da La Tartaruga nel 1983.
Si tratta di tre novelle che ho iniziato a leggere ma, in questo periodo di campagna elettorale, non riuscivo proprio ad andare avanti, anzi, tornavo a rileggere perché non riuscivo a concentrarmi neppure su una banale pagina descrittiva di una villa nei pressi di un fiume. Ma io faccio molta fatica ad abbandonare un libro, ho sempre l’impressione che nella pagina successiva potrei trovare un tesoro, e così ho insistito, riletto e riletto fino a ieri sera quando ho colto il senso del racconto e non ho più smesso di leggere fino a che non è stato finito.
E ne è valsa davvero la pena, la mia costanza è stata premiata. Se ne avete occasione leggete questo racconto dal titolo inglese: False Dawn, tradotto “falsa partenza”.
E’ la storia delle fortune e sfortune di una famiglia ma non voglio rivelarvi la parola chiave del racconto, vale la pena di scoprirla leggendo.

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Sette brevi lezioni di fisica

Oggi è la volta di un libro; un libricino per la verità di sole 85 pagine, ma dense di informazioni e ancor più di riflessioni sul mondo e su noi stessi.

Vi potrà sembrare non semplicissimo se non avete dimestichezza con la fisica ma vi assicuro che vale la pena di fare lo sforzo di continuare a leggere anche se non proprio tutto vi sarà chiaro di ciò che leggete perché l’obiettivo è si quello si parlare di fisica moderna ma anche di parlare dell’uomo moderno e del suo stare nel mondo.

Complimenti a Carlo Rovelli e alla casa editrice Adelphi per aver scritto e pubblicato questo piccolo gioiello.

“… Qui, sul bordo di quello che sappiamo, a contatto con l’oceano di quanto non sappiamo, brillano il mistero del mondo, la bellezza del mondo, e ci lasciano senza fiato,”

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giornata mondiale della poesia

Oggi alla Biblioteca di Pioltello ho partecipato come lettrice ad un evento per celebrare la giornata mondiale della poesia.
Il titolo era “Poesia libera tutti”, la poesia in carcere: gli scrittori in carcere ma anche i carcerati che, attraverso gruppi si scrittura, diventano poeti.
Ve ne propongo una scritta da Giuseppe Carnovale:

L’evento

Se apri gli occhi vedi da dove arriva
l’ombra di ogni luce;
si allunga la vista all’orizzonte
che accende il bagliore delle
stelle.
Decolla la memoria, fluttuano
i ricordi, le immagini calano
come un sipario:
lì canta e piange l’acre rimpianto,
si staglia nel cielo celeste
e offre sogni fruttati di
libertà.

Fuori misura

Andate a teatro!

Questa sera ho visto uno spettacolo al Teatro Leonardo a Milano: “Fuori misura (il Leopardi come non ve l’ha mai raccontato nessuno) con Andrea Robbiano.

Vi trascrivo qui la descrizione che trovate anche sulla pagina facebook dello spettacolo:

Andrea ha un sogno: insegnare. Ma nonostante il 110 e lode in Lettere e Filosofia per vivere è costretto a lavorare in un call center, finché un giorno finalmente riceve l’incarico di una supplenza proprio nella scuola media da lui frequentata da ragazzo…

PERCHE’ VEDERLO
– Perché anche i mostri sacri della letteratura possono essere letti sotto un punto di vista tutto nuovo 
– Perché la realizzazione dei propri sogni sembra sempre più una sfida impossibile 
– Perché è sorprendentemente bello ricordare tempi passati e riscoprire storie che non smettono mai di insegnare

Mi piace anche proporvi una osservazione che ho colto: cosa aveva di speciale Giacomo? malato, brutto, piccolo, eppure oggi, sono passati più di 200 anni dalla sua nascita e noi ancora stiamo parlando di lui. E poi ancora: ci chiediamo cosa è la poesia, come capirla, a cosa serve: basta ascoltare, provate.

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Atlante delle Isole remote

Non vi sembra intrigante il titolo di questo post?
E’ anche il titolo di un libro che sto leggendo e che è tutto un programma.

E’ stato scritto da Judith Schalansky, tradotto da Francesca Gabelli, e il sottotitolo è: “Cinquanta isole dove non sono mai stata e mai andrò”

Le prime pagine di introduzione e di presentazione che precedono al racconto delle isole partono, ovviamente, dalla descrizione dell’atlante, cioè di quel libro che racconta  sulla carta i luoghi, i paesi e i mari.

Questa prima parte è scritta con caratteri di stampa grandi, come quelli che trovi nei libri dei bambini nei primi anni di scuola, entri subito in un mondo fantastico anche se leggi parole relative ad un mondo che più concreto non si può, quelle sul nostro pianeta.

Ne trascrivo solo alcune righe:

“… E’ comunque solo una questione di punti di vista se un’isola come l’Isola di Pasqua sia da considerarsi remota. In ogni caso, i suoi abitanti, i Rapa Nui, chiamano la loro patria  Te Pito o te Henua, l’ “ombelico del mondo”. Sull’infinita Terra sferica, ogni punto può diventare il centro.

…”

Una riflessione interessante!.

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Come si vede l’aspetto del libro, con il dorso di tela nero e ancor più per il taglio colorato di giallo (che non si vede nella fotografia) e altri particolari, ricorda i libri antichi. Anche questo aiuta a scatenare la nostra fantasia. Quando avrò finito di leggerlo avrò fatto il giro del mondo, un’avventura straordinaria.

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le biblioteche oggi

Un tempo la biblioteca era il posto dei libri. Oggi le biblioteche sono molto di più. Ancora una volta possiamo ringraziare, anche, internet e l’informatica in generale.

Come spesso ci accade i nostri post nascono da piccoli fatti quotidiani che stimolano il nostro interesse; oggi il fatto è questo:  ho aperto la pagina facebook e ho rivisto il logo della Media Library On Line( MLOL) che dava suggerimenti per e-book che puoi scaricare da questa biblioteca virtuale. Già in passato avevo scaricato dei libri ma questo promemoria ha riacceso la lampadina della curiosità. E sono andata alla pagina della mia biblioteca comunale per poi accedere alla pagina MLOL .

Ho trovato quasi 500 e-book e uno in particolare che avevo consigliato in questi giorni a Camilla,  “Stupori e tremori” di Amélie Nothomb, glielo ho scaricato, trasformato nel formato leggibile sul Kindle e glielo ho inviato. E adesso: buona lettura.

Ma voglio segnalarvi anche un’altra cosa singolare (ma forse non dovrebbe esserlo): avevo perduto le credenziali per accedere al mio account della pagina della biblioteca, così ho pensato di scrivere una mail all’indirizzo della biblioteca comunale e nel giro di poche ore ho avuto risposte più che soddisfacenti a tutte i quesiti posti; dovremo incominciare a smettere di stupirci quando le cose, anche nella pubblica amministrazione funzionano; in ogni caso colgo questa occasione per ringraziare pubblicamente il/la gentile ed esperto/a e competente addetto/a che mi ha risposto.

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Diario

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Pochi giorni fa ho ripreso in mano un diario fotografico e scritto che avevo tenuto 2 anni fa in questo periodo, tra giugno e luglio. Era un diario cartaceo e ho iniziato a sfogliarlo e a leggere tutto ciò che avevo scritto in quei giorni. E’ stato bellissimo! Mi sono ricordata particolari che mi ero dimenticata e ho visto immagini tenerissime che erano nascoste nei cassettini della mia memoria. Purtroppo a inizio agosto 2011 ho lasciato il progetto, non sono molto costante in queste cose. Infatti in questo anno appena trascorso ho cercato di rifarlo tramite un’applicazione dell’ipad ma non sono mai riuscita a proseguirlo per più di una settimana.

Tenere un diario  è una cosa bellissima, che con il passare del tempo ti aiuta a ricordare momenti tristi o meravigliosi. Allora da una settimana circa ho ri-iniziato un diario. Questa volta lo sto facendo  in documento Word, dovrebbe essere più facile inserire immagini e scrivere. Il progetto più grande sarebbe portare questo diario a New York e inserendo immagini creare un vero e proprio diario di bordo! Con il passare del tempo terrò aggiornato il blog su come va, oppure se non ne sentite proprio parlare vuol dire che il progetto  è fallito.

Consiglio a tutti di tenere per un periodo, o anche costantemente, un diario perché tra qualche anno vi farà piacere rileggere le vostre esperienze dimenticate.

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